VASTA OPERAZIONE ANTIDROGA DELLA FINANZA  DI AVEZZANO

VASTA OPERAZIONE ANTIDROGA DELLA FINANZA DI AVEZZANO

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 28-02-2020   07:13:50
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AVEZZANO - Al termine di una operazione antidroga della guardia di finanza, coordinata dalla procura della repubblica di Avezzano, iniziata lo scorso mese di settembre, nelle prime ore della giornata odierna, sono state eseguite ben 13 ordinanze di custodia, dieci delle quali già predisposte e destinate ad altrettanti cittadini marocchini, effettuate una decine di perquisizioni e sequestrata droga e denaro in contante per circa 45.000 Euro. Una operazione impressionante per mezzi, uomini e cani utilizzati nel corso degli arresti. Tanto per essere chiari, è stato predisposto un imponente presidio di oltre 100 finanzieri, tutti dipendenti dal Comando Regionale Abruzzo, che si sono avvalsi della fattiva collaborazione degli agenti della polizia locale e degli uomini dei vigili del fuoco. Tra i destinatari delle misure cautelari anche due soggetti percettori di reddito di cittadinanza. I particolari dell'operazione antidroga, sono stati illustrati oggi, nella sede della guardia di finanza di Avezzano, presenti il sostituto procuratore della repubblica che ha coordinato le indagini, Maurizio Maria Cerrato, il capitano Michele Lentitni comandante della sezione aerea di Pescara, il tenente colonnello Filippo Patrì comandante del gruppo l'Aquila, il colonnello Fabriele Nastasi comandante provinciale L'Aquila e il capitano Luigi Falce comandante della compagnia di Avezzano. L'operazione è stata monitorata costantemente da un elicottero partito dalla sede di Pescara che ha utilizzato la base operativa l'avio superficie di Celano, che è anche sede di scuola di volo certificata e gestita da Franco Lozzi. Il servizio odierno ha concluso una attività che, iniziata lo scorso mese di settembre, ha permesso di individuare, in una abitazione in legno nella frazione San Pelino di Avezzano, alcuni individui che, in poco più di due mesi, hanno alimentato una “catena” dello spaccio, segnatamente di cocaina, creando un vero e proprio centro di smistamento di sostanza stupefacente. Gli approfondimenti investigativi, eseguiti anche con l’ausilio di intercettazioni ambientali e sistemi di video-sorveglianza, hanno permesso di accertare oltre 3.500 cessioni di stupefacente effettuate in tutte le ore del giorno e della notte a vantaggio di consumatori locali ma anche di quelli provenienti dalle limitrofe provincie di Rieti e Chieti. In aggiunta alle 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Avezzano, Anna Carla Mastelli, le Fiamme Gialle abruzzesi hanno dato esecuzione ad ulteriori 12 provvedimenti di perquisizioni locali e al sequestro di 7 autovetture. A tutto ciò si devono aggiungere ulteriori tre ordinanze di custodia cautelare. La casetta in legno di San Pelino vecchio era già nota ai finanzieri di Avezzano. Infatti vi avevano già fatto irruzione il 18 novembre 2019. In quella occasione eseguirono due arresti in flagranza di reato, sequestrarono 150 grammi di cocaina e 15 mila euro in contanti. In precedenza le fiamme gialle avevano arrestato due persone, un italiano ed un marocchino, che trasportavano in auto oltre 1 Kg. di cocaina. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbe stato Atifi Abdellatif. Secondo gli inquirenti, è lui il leader del gruppo e proprietario dello stupefacente che successivamente veniva spacciato nella casetta di San Pelino vecchio daGuermouma Adbdellah, suo uomo di fiducia. A quest’ultimo spettava il compito di confezionare le dosi e occultare sia lo stupefacente che i soldi ricavati e trovati in vari nascondigli interni ed esterni all’abitazione e finanche nelle antenne satellitari. Ultimo dettaglio da non trascurare, la droga era pura al 92 per cento. In definitiva, come è stato sottolineato da tutti gli inquirenti, si è trattato di una operazione che ha permesso di restituire il territorio ai cittadini dopo non poche proteste dei residenti della zona che, addirittura, avevano manifestato l'intenzione di vendere le proprie abitazioni.