L'Europa a due velocità

L'Europa a due velocità

Pubblicato da Plinio Olivotto il giorno 13-03-2017   21:57:56
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Nell'agenda europea la scorsa settimana sono stati appuntati due eventi che potrebbero avere un impatto non indifferente sul futuro dell'Italia e del resto d'Europa. Il primo marzo la Commissione Europea ha presentato un 'white paper' nel quale delinea cinque possibili strade che l'Europa potrebbe (o meglio dovrebbe) imboccare per assicurarsi un futuro alla luce degli attuali sconvolgimenti globali: da Trump alla Brexit. A seguire, lo scorso fine settimana, i leader dei principali paesi europei si sono riuniti e hanno deciso di supportare uno sviluppo dell'integrazione europea a due velocità. Quanto anticipato dalla Cancelliera Merkel e poi smentito nei mesi scorsi faceva parte di un progetto ben preciso. Questa scelta, le due velocità,  è il punto numero tre dei cinque scenari indicati dalla Commissione Europea. Ma cosa prevede allora questa diversa velocità? Dalle dichiarazioni di uno dei partecipanti al summit, il francese Hollande, la maggiore integrazione sarà di alcuni paesi che provvederanno a costruire oltre che una difesa militare più integrata, una unione economica e monetaria più elevata, a partire da una armonizzazione delle politiche fiscali. Nel confronto, solo il nostro premier Gentiloni, seguendo gli insegnamenti del suo predecessore, sembra non essersi sintonizzato sulle frequenze della Commissione europea auspicando una Europa sociale rivolta alla crescita e a maggiori investimenti alimentati da una spesa pubblica crescente. Quello spagnolo, invece, ha dimostrato subito di stare 'sul pezzo' indirizzandosi sui problemi e sulle sfide reali parlando di integrazione bancaria e di maggiore competitività. Nelle cinque raccomandazioni del 'white paper' abbiamo l'armonizzazione fiscale (e visto che l'Italia diverge, l'unica direzione a noi consentita sarà quella  che va verso un taglio della spesa pubblica, e non nel suo aumento come da noi si continua a pontificare), integrazione economica e maggiore competitività. Concludendo potremmo dire che da Germania, Francia e Spagna viene ribadito che l'Europa a due velocità sarà il completamento, con chi ci vorrà stare, dei cinque punti contenuti nel 'white paper', che renderanno finalmente l'eurozona un'area valutaria ottimale. Sinteticamente, affinché un’area valutaria sia realmente ottimale e pertanto funzioni in modo efficiente ha bisogno del simultaneo verificarsi di cinque condizioni: i) mobilità e flessibilità internazionale dei fattori produttivi; ii) apertura al commercio internazionale e diversificazione produttiva; iii) integrazione finanziaria; iv) integrazione delle politiche economiche per sincronizzare la crescita relativa dei prezzi interni; v) flessibilità dei prezzi dei fattori produttivi. Constatare che la Spagna, uno dei paesi facenti parte del club GIPSI, lo abbia capito e l'Italia sia ancora nel mondo delle favole, è un chiaro segnale verso quale delle due Europe siamo destinati a dirigerci visto che abbiamo ancora il cambio in folle.

Marco Boleo