LA FINANZA  INDIVIDUA FONDI EUROPEI INDEBITAMENTE PERCEPITI

LA FINANZA INDIVIDUA FONDI EUROPEI INDEBITAMENTE PERCEPITI

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 20-12-2019   16:02:35
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I finanzieri della Compagnia di L’Aquila hanno concluso un’importante attività di servizio che ha portato all’individuazione di indebite percezioni e malversazioni in relazione a Fondi Europei erogati per circa 4 milioni di euro dalla Regione Abruzzo a vantaggio di realtà agricole colpite dal sisma del 6 aprile 2009. Le provvidenze regionali, ricomprese nell’ambito del PSR 2007-2013, erano destinate a ristorare realtà economiche danneggiate dal terremoto, favorendo l’acquisto di macchinari ovvero il recupero delle strutture danneggiate. Una volta individuati significativi elementi sintomatici di irregolarità, i successivi approfondimenti hanno riguardato alcune aziende agricole che avevano richiesto e ottenuto ingenti provvidenze, a “fondo perduto”, per oltre 1,6 milioni di euro. E così un magazzino destinato allo stoccaggio è stato trasformato in una lussuosa sala di degustazione; una piccola stalla, ricavata all’interno di una grotta, si è trasformata in una struttura high-tech capace di ospitare 60 capi di bestiame; un manufatto fatiscente è ora una struttura ricettiva agrituristica di 16 ettari. Alcune situazioni di irregolarità sono state segnalate alla Procura Regionale della Corte dei Conti, che ha delegato specifici accertamenti finalizzati a definire le responsabilità del danno erariale rilevato. Cinque imprenditori deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per aver percepito erogazioni ai danni dello Stato. La complessa ed articolata attività di indagine ha dunque permesso di accertare che, mediante l'utilizzo di documentazione attestante il falso e/o attraverso un'istruttoria eseguita in maniera superficiale, sono state indebitamente elargite somme per 1.600.000 € con un conseguente danno all'erario di pari entità. I fatti oggetto di indagine ai fini penali, hanno inoltre consentito di eseguire sequestri preventivi nei confronti di alcuni indagati, anche nella forma “per equivalente”, per oltre 500.000 €.