IL TAR SOSPENDE CALENDARIO VENATORIO IN ABRUZZO

IL TAR SOSPENDE CALENDARIO VENATORIO IN ABRUZZO

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 28-08-2019   15:25:27
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Questa mattina il Presidente del Tribunale Amministrativo d’Abruzzo ha emanato un decreto cautelare che sospende, di fatto, la caccia almeno per tutto il mese di settembre, almeno sino al 25 settembre.
Niente preapertura alla tortora, gazza, ghiandaia e cornacchia il 1 e 2 settembre e niente caccia a tutte le altre specie, prevista per il 15 settembre. Le doppiette dovranno insomma essere lasciate a casa in quanto il TAR ha disposto che l’esercizio venatorio sia completamente fermo in Abruzzo. Il WWF e la Animal Protection avevano nei giorni scorsi depositato ricorso ai giudici amministrativi dopo aver preso visione di un calendario venatorio anche quest’anno dannoso e pregiudizievole per la fauna selvatica. Filomena Ricci, delegato del WWF Abruzzo ha dichiarato: “ Avevamo chiesto alla Giunta Marsilio-Imprudente di cancellare le assurde disposizioni previste in questo calendario come la caccia già dal 1° settembre alla tortora, una specie gravemente minacciata o l’anticipo e l’estensione del periodo di caccia a quasi tutte le specie oppure ancora la cancellazione di molti limiti relativi ai carnieri e la scarsa incidenza nelle misure per la conservazione dell’Orso bruno marsicano. La Regione non ha tenuto in considerazione nessuna delle nostre osservazioni e siamo stati costretti a ricorrere ancora una volta ai giudici amministrativi”. Mentre Piera Rosati Presidente della Animal Protection ha affermato: “ Con il nostro ricorso abbiamo salvato migliaia di animali da morte certa. Confidiamo che il blocco totale della caccia sia confermato dai giudici amministrativi il 25 settembre quando si riuniranno in Camera collegiale. Le disposizioni contenute infatti nel calendario venatorio sono infatti, per molti aspetti, insostenibili e assurde per la fauna selvatica del nostro territorio”.
Le Associazioni ribadiscono ancora una volta la necessità di una seria riforma del Settore Caccia della Regione Abruzzo che evidentemente non è in grado di effettuare una programmazione venatoria senza incorrere nelle illegalità ogni anno rimarcate dai ricorsi vinti dalle Associazioni ambientaliste.