GRAVI DANNI ALLE FAGGETE

GRAVI DANNI ALLE FAGGETE

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 27-11-2018   17:23:06
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L'AQUILA - Un esposto di Appennino Ecosistema alla Procura della Repubblica di Sulmona, ai Carabinieri e al Ministero dell’Ambiente è stato presentato oggi sui gravissimi danni riscontrati all’ecosistema forestale in piena Zona “B” del Parco nazionale della Majella, tuttora in corso di attuazione a causa dei lavori connessi ad un cantiere forestale di grandi dimensioni per scopi commerciali, in località Fonte Romana/Difesa di Pacentro, in provincia di L'Aquila. Gravi danni al suolo, alle piante erbacee e, in generale, all’ecosistema di un’ampia area con superficie pari a circa 20 ettari. In alcuni casi, vi sono state realizzate vere e proprie piste per il transito dei trattori, con sbancamento delle relative scarpate, di lunghezza pari a circa 300 m, larghezza di 3-5 metri e scarpate alte da 30 a 150 cm. Sono stati anche osservati danni diretti agli alberi di agrifoglio (Ilex aquifolium). Il ripetuto transito dei trattori per l’esbosco del legname sul delicato suolo forestale (reso ancor più fragile dalle correnti condizioni meteorologiche che hanno determinato un’elevata presenza di acqua) ha prodotto una devastazione senza precedenti, in una delle aree più intatte del Parco nazionale. E tutto ciò a pochi passi dalla Strada Provinciale n. 54 “Frentana”, sotto gli occhi degli addetti all’Ente Parco e dei Carabinieri Forestali che hanno il compito di controllare il territorio del Parco.
L’ecosistema forestale colpito corrisponde all’habitat prioritario protetto dalla Direttiva dell’Unione Europea 92/43/CEE Habitat n. 9210* (Faggete appenniniche con tasso e agrifoglio), che si trova già in stato di conservazione “inadeguato” in base al Rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e le Ricerche Ambientali (ISPRA) n. 194/2014. Nel caso di habitat prioritari, cioè a massima protezione europea, è possibile realizzare interventi soltanto in base a “considerazioni connesse alla salute dell’uomo ed alla sicurezza pubblica” o anche, ma in questo caso previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione Europea, “per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico”. Come avranno fatto allora l’Amministrazione Comunale di Pacentro, con relativo parere dell’Ente del Parco Nazionale della Majella e della Regione Abruzzo, a rilasciare la dichiarazione di incidenza ambientale non significativa? Se tale “autorizzazione” esiste, è da ritenersi palesemente illegittima, come pure un eventuale “nulla osta” rilasciato dall’Ente Parco.
L’Associazione Appennino Ecosistema ha chiesto alle Autorità di “esperire gli accertamenti del caso, promuovere le doverose azioni necessarie al fine di interrompere le condotte illecite e perseguire penalmente i responsabili per le condotte attuate e per i fatti esposti”.