FORZA ITALIA HA PREDISPOSTO UN EMENDAMENTO AL DECRETO TERREMOTO

FORZA ITALIA HA PREDISPOSTO UN EMENDAMENTO AL DECRETO TERREMOTO

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 09-06-2018   17:30:16
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Il Gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, su iniziativa del parlamentare abruzzese eletto nel collegio dell'Aquila, Antonio Martino, ha predisposto un emendamento al decreto terremoto presentato dal precedente governo, in merito alla vicenda della milionaria restituzione delle tasse sospese dopo il sisma del 6 aprile 2009 a imprese e partite iva, richieste dalla commissione europea che le considera aiuti di stato.

In particolare, nel documento si chiede l'innalzamento da 200mila a 500mila euro del cosiddetto de minimis, cioè la somma da defalcare a quanto richiesto nelle cartelle esattoriali recapitate nei mesi scorsi a imprenditori e professionisti. Ne dà notizia lo stesso deputato abruzzese.

Le istanze di restituzione che hanno colpito circa 350 tra imprese e professionisti per un totale di circa 100 milioni di euro, hanno fatto mobilitare il territorio, sceso in piazza all’Aquila lo scorso 16 aprile con un corteo di protesta a cui hanno partecipato circa 5mila persone.

Il governo uscente ha posticipato di 120 giorni l’efficacia delle intimazioni di pagamento, la nuova scadenza è prevista in estate. “In questo contesto politico nazionale – spiega Martino - la cosa più efficace da fare a brevissimo è l’approvazione dell’emendamento che porta da 200mila a 500mila euro il de minimis, il che ridurrebbe sensibilmente la platea di quanti dovranno restituire le somme richieste in maniera assurda e ingiusta dalla commissione europea, con i governi che si sono succeduti che non si sono minimamente opposti ad una ingiustizia che potrebbe far fallire l’economia di un territorio già colpito al cuore dal tragico sisma dell’Aquila del 6 aprile 2009 e di quelli del Centro Italia del 2016 e 2017. È importante quindi che tutti insieme si colga questo risultato per poi pressare il nuovo governo alla soluzione definitiva, attivando una interlocuzione diretta con l’Unione Europea”.